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Come funziona un impianto Car Hi-Fi?

Come funziona un impianto Car Hi-Fi?

Piccola premessa: avevo già scritto un articolo sull’argomento, questa volta è però molto più approfondito:

Articolo precedente: “Come funziona un impianto Car Audio?”

Spesso quando parlo di componenti con i miei clienti, li vedo un po’ perplessi.

Perciò, basandomi sulle loro domande, ho scritto questa semplice guida.

Vediamo perciò subito le componenti principali!

I componenti principali ed essenziali sono l’autoradio, l’amplificatore e gli altoparlanti.

L’autoradio

L’autoradio non ha bisogno di grosse presentazioni in quanto bene o male tutti sanno cos’è:

In breve, l’autoradio si occupa di prendere un segnale (che può venire dall’antenna nel caso della radio, dal CD, da un chiavetta USB, dall’ingresso ausiliario “AUX”, tramite Bluetooth) e trasmetterlo all’amplificatore interno che è poi collegato agli altoparlanti.

Ma non solo, l’autoradio è il dispositivo con il quale noi “pilotiamo” tutto il sistema:

Se vogliamo,ad esempio, alzare il volume, cambiare canzone, salvare una stazione radio ecc lavoriamo sull’autoradio sfruttando varie tipologie di comandi.

L’autoradio viene comandata, a seconda del modello in diversi modi:

  • Dai tasti presenti sulla plancia;
  • Dallo schermo touchscreen;
  • Da un telecomando;
  • Dai comandi al volante;
  • Dallo smartphone.

Le differenze tra un modello e l’altro possono essere moltissime, giusto per citarne qualcuna:

  • Dimensioni e funzionalità dello schermo (come ad esempio il touchscreen);
  • Presenza o meno di connettività come Bluetooth, USB, AUX e collegamento allo smartphone;
  • Tipologia di sintonizzazione (FM o DAB+);
  • Dimensioni fisiche della radio espresse in 2 formati(1 o 2 DIN);
  • Quantità di ingressi e uscite audio/video (per collegare ad esempio una retrocamera o pilotare un sub-woofer);

Ovviamente a seconda del tipo di mezzo, del budget e del risultato desiderato si valuta il modello più adatto.

Se l’argomento Autoradio ti interessa ti consiglio la lettura anche di questi due articoli:

L’amplificatore

L’amplificatore si occupa appunto di amplificare il segnale elettrico proveniente dalla “sorgente”, ovvero l’autoradio nella maggior parte delle volte.

Senza passare da un amplificatore il segnale sarebbe talmente debole che i coni degli altoparlanti non riuscirebbero a muoversi e di conseguenza non si sentirebbe praticamente nessun suono.

Negli impianti già installati solitamente l’amplificatore è parte integrante dell’autoradio come detto prima, ovviamente questo è molto limitante per la potenza e per la qualità.

Un amplificatore integrato non può competere con un amplificatore esterno.

Anche qui ci sono molte differenze:

  • Numero di canali (1,2,4,5 o 6 canali);
  • Potenza di uscita;
  • THD (sostanzialmente la distorsione del segnale all’uscita ad una certa potenza).

Altoparlanti

Gli altoparlanti sono delle componenti elettro-meccaniche abbastanza complesse come struttura, sono formati da un cestello dove viene alloggiato il cono, una bobina ed un magnete.

In breve:

La bobina viene alimentata dall’amplificatore.

Il cono, essendo immerso nel campo magnetico del magnete ad ogni frequenza positiva si muoverà verso l’alto e ad ogni frequenza negativa si muoverà verso il basso. (immaginando l’altoparlante messo in verticale.)

Ci sono vari tipi di altoparlanti, che si occupano di riprodurre frequenze diverse.

I woofer  vengono installati solitamente all’interno delle portiere mentre i tweeter invece vengono installati all’interno dei montati del veicolo.

I woofer si occupano delle frequenza medio-basse ed i tweeter invece delle frequenze medio-alte nei kit a 2 vie.

Ci sono anche kit a 3 vie, dove è presente anche l’altoparlante mid-range che si frappone tra woofer e tweeter a livello di frequenze riprodotte.

Esiste inoltre il subwoofer, quest’ultimo si occupa delle frequenze ultra-basse, quelle che “colpiscono lo stomaco” e che si sentono in più in lontananza.

Senza il subwoofer un impianto non è completo, poiché i woofer non sono progettati per sopportare le frequenze più basse:

Facendogli riprodurre anche queste frequenze andrebbero in distorsione, se invece queste frequenze vengono ignorate, alla canzone manca una parte importante!

Vediamo alcune differenze degli altoparlanti:

  • Tenuta in potenza (RMS);
  • Range di frequenza;
  • Frequenza di risonanza;
  • Impedenza della bobina.

Per oggi è tutto! meglio non mettere troppa carne al fuoco.

L’articolo ti ha chiarito qualche dubbio o ti ha incuriosito?

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